Calo dell'11,5% del pomodoro trasformato in Italia nel 2018

Sono 4,65 milioni le tonnellate di pomodoro trasformato In Italia nel 2018, con un calo dell’11,5% rispetto al 2017. A rilevarlo sono i dati elaborati da Anicav, Associazione nazionale industriali conserve alimentari vegetali.

Nel bacino Centro Sud sono state trasformate 2,20 milioni di tonnellate di pomodoro, con una riduzione del 12,7% rispetto al 2017, mentre nel bacino del Nord il trasformato finale si è attestato intorno a 2,45 milioni di tonnellate (-10,2% rispetto allo scorso anno).

Hanno certamente influito su questi risultati la diminuzione delle aree coltivate e le avversità climatiche relative all’anno corrente, nonostante il decremento della trasformazione segua un trend già in atto a livello europeo (-15%) e mondiale (-10%): la Cina, con 3,8 milioni di tonnellate, ha ridotto le quantità di circa il 40%; Spagna e Portogallo, complessivamente di oltre il 20%.

Secondo una nota dell’Anicav “alle minori rese agricole è corrisposto un calo delle rese industriali dei derivati destinati al consumatore finale di circa il 20% rispetto allo scorso anno, legato all’esigenza di utilizzare maggiori quantità di materia prima per riuscire a garantire i nostri standard qualitativi, comportando un significativo impatto sui costi di produzione aziendali già interessati da altri aumenti. Questo si tradurrà per le aziende in margini ancora inferiori rispetto a quelli già esigui risultanti dagli accordi commerciali conclusi con la Grande distribuzione organizzata prima della campagna, tenuto conto che, sul mercato del prodotto finito, i rapporti tra imprese di trasformazione e Gdo continuano ad essere sbilanciati a favore della seconda, grazie alla sua capacità di aggregazione”.

Nonostante la chiusura in negativo della campagna di trasformazione del pomodoro 2018, l’Italia resta il primo paese esportatore di derivati del pomodoro. Secondo i più recenti dati IstaI, nel primo semestre 2018, l’export è cresciuto dell’11,2% in volume e del 7,69% in valore, spostando in positivo l’ago della bilancia commerciale.